martedì 18 marzo 2008

Intenzioni di voto

Il sondaggio settimanale di Ipr Marketing per Repubblica.it

Lievissimo incremento per il Partito Democratico, mentre il Pdl è fermo agli stessi livelli della settimana scorsa e rimane inalterato a quota 7 punti il divario tra le due principali coalizioni. E' il dato che emerge dal sondaggio settimanale eseguito da Ipr Marketing per Repubblica.it su un campione di duemila cittadini negli ultimi giorni della scorsa settimana (12-14 marzo). Il panorama politico, dunque, a un mese esatto dalle elezioni, sembra fermo, mentre la quota di indecisi si è leggermente ridotta dal 17 al 15 per cento. Ma proprio sulla "fermezza" delle decisioni, degli elettori si è esercitato l'istituto di sondaggi andando a rilevare la certezza del voto. In testa a questa classifica c'è La Sinistra-Arcobaleno con l'82% di intenzioni di voto che non cambieranno. Più in basso del previsto, l'Udc (solo il 46%) di elettori sicuri. Ultima la lista di Ferrara "Aborto? No grazie" con un 90% dei suoi elettori che potrebbero cambiare idea da qui al 13 aprile.
Le intenzioni di voto. Rispetto al 5-6 marzo cambia davvero poco. Gli spostamenti più significativi sono quelli de La Destra di Storace e Santanché che guadagna mezzo punto (da 2% a 2,5%), dell'Udc e della Sinistra-Arcobaleno che perdono mezzo punto a testa (da 7% a 6,5% e da 7,5% a 7%). Il divario tra le due coalizioni maggiori, si diceva, resta invariato: sono 7 punti come una settimana fa. Nel centrodestra, addirittura, non c'è nessun movimento. Il Pdl resta al 38,5, la Lega al 4,5% e l'Mpa allo 0,5% per un totale pari al 43,5%. Dall'altra parte, il Pd guadagna mezzo punto (dal 32,5% al 33%) e l'Idv perde nella stessa misura (dal 4% al 3,5%). Risultato: tutto fermo al 36,5%, sette punti indietro rispetto ai sostenitori di Berlusconi premier. Il partito di Veltroni ha rosicchiato mezzo punto al Pdl e il distacco è ora di 5,5 punti.
Gli indecisi (tra coloro che sono sicuri di andare alle urne) scendono dal 17% al 15%. Va notato, se questo, in qualche modo può definire una tendenza, che il 2% che ha scelto si sarebbe distribuito, appunto tra La Destra, il Pd e i partiti minori
La "fermezza". Non è detto che chi ha scelto non possa più cambiare idea. Ipr ha cercato di testare il livello di fluidità del vot. I più sicuri, si diceva, sono gli elettori di Bertinotti: per l'82% dicono che non intendono modificare il loro orientamento. Subito dopo, i simpatizzanti del Pdl (81%) e, a quota 80% quelli dei due partiti amici di Berlusconi: Lega Nord e Mpa. Il Pd, con il 77% fa ancora parte di questa prima fascia ad "alta fedeltà". Scende, invece, il grado di certezza per gli elettori dell'Idv (65), della Destra (60%) e Ps di Boselli (57%). Cade al 46% per quelli del'Udc e precipita, come accennato prima, per gli antiabortisti di Ferrara.

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