sabato 7 giugno 2008

Yes we Can!!!!

La senatrice Hillary Clinton ha annunciato che sospenderà la propria corsa alla Casa Bianca per appoggiare la candidatura di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti. La Clinton ha promesso di fare "ogni sforzo possibile". "Possiamo aver cominciato su percorsi separati ma oggi si riuniscono" ha detto. "Vi chiedo di lavorare per Obama quanto avete lavorato per me", ha aggiunto l'ex first lady. "Yes we can", ha poi urlato Hillary alla folla.
Abbracciando lo slogan della campagna elettorale di quello che fino a ora era il suo rivale, "Yes, we can" (Si può fare), la senatrice ha esortato il proprio popolo a schierarsi dietro Barack Obama, affermando che i democratici "non possono perdere quest'occasione" di riconquistare la Casa Bianca dopo due mandati di George W. Bush.


La senatrice ha pronunciato un discorso di appoggio senza esitazioni a Obama, pur ammettendo che quella di oggi, di fronte ai suoi sostenitori, "non è la festa che pianificavo di avere".La Clinton, nel metter fine al sogno di diventare la prima donna alla Casa Bianca, ha promesso a migliaia di suoi sostenitori che continuerà "a combattere" per loro e ha spiegato di voler restare "sul fronte della democrazia, per combattere per il futuro". Ma il modo per portare avanti questa battaglia adesso, ha detto la Clinton, è far sì che a gennaio prossimo Barack Obama "entri nello Studio Ovale".La sua scelta di "sospendere" la campagna, piuttosto che annunciarne la fine, è un soluzione già adottata più volte in circostanze simili nella corsa alla Casa Bianca. La sospensione permette alla Clinton di continuare, tra l'altro, a raccogliere fondi per poter far fronte ai debiti della sua campagna, quantificati tra i 20 e i 30 milioni di dollari. Inoltre, con la campagna sospesa l'ex First Lady può continuare a vantare il controllo di una larga fetta di delegati, per ottenere in cambio un eventuale ruolo politico futuro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ce la farà obama ?
secondo me Hillary la tirata troppo per le lunghe, andando così a creare ulteriori frizioni all'interno del partito e tra i suoi sostenitori, molti dei quali, soprattutto negli stati del sud, non voteranno obama.

E' stato uno scontro duro tra due cavalli di razza, e questo secondo me va aprezzato, perchè sono state primarie vere.

in Italia invece, succede di rado che due leader in uno stesso partito si affrontino a viso aperto e senza esclusione di colpi...chissà perchè...

orgodem